La chiesa fu commissionata dal Principe Nicolò Pallavicini e costruita sul punto più elevato del paese, accanto al Palazzo Baronale.
Inaugurata nel 1771, divenne il fulcro della vita religiosa locale.
L'architetto Clemente Orlandi (1694-1775), noto per i suoi lavori a Roma presso la Chiesa di Santa Maria degli Angeli e la Basilica di San Giovanni in Laterano, concepì un progetto che si distinse per la sua eleganza e imponenza. All’interno gli sguardi vengono attratti da opere d'arte che impreziosiscono gli ambienti: in particolar modo dal dipinto del SS. Salvatore, attribuito a Carlo Maratta (1625-1713), anche se la paternità di esecuzione è ancora oggetto di studio e dagli affreschi di Duilio Cambellotti (1876-1960). Questi ultimi furono eseguiti come ringraziamento devozionale, al termine della Seconda Guerra Mondiale, su iniziativa della comunità locale. Una curiosità affascinante è la presenza di una conchiglia rara, la Tridacna Gigas, utilizzata come acquasantiera fin dal XVIII secolo e simbolo del premio letterario cittadino istituito nel 2005.
I fatti scompaiono, i monumenti rimangono.
Ovidio, Fasti, 4, 709.
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